Blog ufficiale della R.'.L.'. Tommaso Palumbo,Rito Scozzese Antico ed Accettato, all' Obbedienza dell'U.'.L.'.M.'.U.'. Unione Libera Muratoria Universale - Oriente di Napoli
Chi è il Massone?
Chi è il Massone?
Siamo persone comuni, senza velleità particolari, al di la di ciò che la convinzione collettiva vuole. Studiamo l'uomo, i suoi difetti e i suoi pregi, cerchiamo di conoscere la Verità su ogni argomento, difendiamo la verità e le pari opportunità, difendiamo sempre la giustizia (quella vera) e "lavoriamo" sotto tre insegne: Libertà, Uguaglianza e Fr...atellanza. Dalle nostre Logge è bandito il Classismo (sub-cultura presente in molte altre istituzioni), che non fa certo parte delle nostre logiche di miglioramento dell'Uomo, convinti anzi che lo offenda, sempre e comunque. Ecco chi è il Massone.
La Massoneria non è fatta di miliardari e di benestanti professionisti, ma di normalissime persone.
Solo ed esclusivamente per motivi di opportunità e di tradizione secolare preferiamo non rendere pubblici i nostri nomi.
Per opportunità, perchè è inopportuno, in una società che a priori è contraria al nostro ideale, che si fida di informazioni fin troppo di parte per poter essere credibili, che ha esaltato l'operato di un'inchiesta balorda, sfruttata a fini politici e finita con un'archiviazione che è servita soltanto a creare un database di discutibile legalità su usi, conoscenze ed abitudini di persone normali, unite da ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Certo è che il Massone, all'atto della sua Iniziazione, promette solennemente di rispettare le Leggi dello Stato e la Costituzione. Non si fa altrettanto quando ci si iscrive ad un partito politico, a qualunque altra Associazione di quelle che molti definiscono "pure"
Per tradizione secolare, perchè noi, tradizionalmente, preferiamo non uscire allo scoperto, perchè la volontà politica di pochi non deve e non può demolire tradizioni che hanno sviluppato le proprie radici a partire dal 1717. Sta alla libertà di ognuno di noi decidere se dichiararsi o se non dichiararsi pubblicamente Massone.
giovedì 30 giugno 2011
L'obbedienza
Un maestro ricevette un giorno la visita di due uomini che chiedevano di diventare suoi discepoli.
Egli acconsentì, a condizione che si sottoponessero a un periodo di prova di tre mesi.
Per quasi novanta giorni il maestro non affidò loro il minimo compito; non raccontò loro una sola storia; non li invitò a nessuna riunione.
Quando si avvicinò il termine del loro periodo probatorio, li fece venire entrambi nel cortile della sua dimora, e disse loro:
“Uscite e andate dove si trovano i cammelli; ognuno di voi ne prenda uno per la cavezza e lo conduca da me scavalcando il muro e facendolo scavalcare anche al cammello”.
Il primo discepolo disse:
“Maestro, è scritto che l’uomo deve esercitare la sua intelligenza. La mia intelligenza mi dice che ciò che tu ci chiedi è impossibile, e il mio buonsenso mi dice che mi hai chiesto ciò solo per verificare se sono intelligente o no, e se so appellarmi al mio buonsenso”.
“Allora non cercherai di far passare il cammello al di sopra del muro?”, chiese il maestro.
“No, non lo farò”, rispose il discepolo, “e perdonami se ti sembro disobbediente”.
Il Maestro si rivolse allora al secondo discepolo.
“E tu, come risponderai alla mia richiesta?”.
Senza dire una parola, il secondo discepolo si diresse verso il cancello, e uscì. Il maestro lo seguì, invitando con un gesto il primo discepolo ad accompagnarlo.
Quando furono tutti e tre dall’altra parte del muro di cinta, dove si trovavano i cammelli, il secondo discepolo ne prese uno per la cavezza e lo condusse davanti al muro. Allora, sempre tenendo in mano la cavezza dell’animale, al quale diceva parole di incoraggiamento, tentò di scavalcare il muro.
Quando fu palese che il suo tentativo era destinato a fallire, il maestro disse:
“Riconduci questo cammello dove l’hai preso, e seguimi”.
Qualche minuto più tardi, quando tutti e tre furono di nuovo riuniti nel cortile, il maestro disse loro:
“Da che mondo è mondo, tutti sanno che il Cammino esige, da quelli che lo seguono, varie capacità, tra le quali l’esercizio dell’intel-ligenza, l’uso del buonsenso, e anche l’obbedienza”.
“L’obbedienza è importante quanto l’intelligenza e il buonsenso. Chiunque abbia insegnato, sa bene che quasi tutti cercano di dar prova di intelligenza e buonsenso, piuttosto che praticare l’obbedienza, creando così uno squilibrio fra queste tre qualità. La maggior parte dell’umanità crede che obbedire sia meno importante che trovare il modo di uscire da una situazione. La verità è che nessuno di questi elementi è più importante degli altri due. La loro importanza si rivela nell’azione. Il mondo è pieno di uomini intelligenti; ma dove possiamo trovare uomini di obbedienza?
“Il primo discepolo è scartato in quanto egli dà troppa importanza all’esercizio dell’intelletto. Il secondo è accettato perché non ha tratto conclusioni affrettate basate su quell’apparenza che gli uomini si ripetono reciprocamente, impedendosi così di dare quasi sempre il meglio di sé”.
Si rivolse poi al secondo discepolo e gli chiese perché avesse tentato l’impossibile.
Il discepolo rispose:
“Io sapevo che tu sapevi che si trattava di un compito impossibile, e quindi non vi era alcun male a obbedire per vedere dove ciò avrebbe condotto. Sapevo che la soluzione più facile era dire: ‘è impossibile; il buonsenso mi impedisce di tentare, e che soltanto un individuo superficiale poteva pensare così.
“Abbiamo tutti abbastanza buonsenso per rifiutarci di obbedire, quando lo riteniamo necessario. Dunque, sapevo che volevi mettere alla prova la mia obbedienza e il mio rifiuto di fare scelte facili”.
- Favole - di Gurdjigeff
Una favola è come una avventura, come un viaggio dentro noi stessi e dentro la nostra psiche,un viaggio introspettivo alla ricerca spesso inconsapevole di quel famoso “Conosci te stesso”, persistente insistente e tentatore. Carica di significati e simboli lascia sempre una riflessione,un pensiero, un segnale talvolta così forte da cambiare addirittura il modo di percepire l'intero universo e gli eventi . Regala cioè quella straordinaria capacità.,non solo di sognare,ma di guardare oltre...con fantasia e consapevolezza.
mercoledì 29 giugno 2011
Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita: (COELHO)
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
- Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
- Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
- Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
- Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
- Che la pazienza richiede molta pratica.
- Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
- Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
- Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto te stesso.
- Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
- Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
- Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
- Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata prima di incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
- Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
- La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
- E’ vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
- Non cercare le apparenze, possono ingannare.
- Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
- Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
- Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!
- Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
- Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
- Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l’unico che sorride e ognuno intorno a te piange.